Il percorso a carattere formativo è rivolto a colleghi e colleghe counselor e ad operatori della relazione d’aiuto che, a vario titolo, possono incontrare persone che soffrono di disturbo alimentare. In Italia circa 3,5milioni di persone ne soffrono; tuttavia, questo dato è sottostimato poiché si riferisce unicamente a quanti hanno avuto accesso ai sistemi di cura.
Esistono altresì molte persone, anche in età adulta, che ne soffrono e che conducono esistenze molto faticose e non sempre evidenti allo sguardo, come nel caso della bulimia o di altre forme più sottotraccia ed estremamente diffuse.
Circoscrivere la conoscenza di questa sofferenza unicamente ai profili sanitari che sono preposti alla cura (psichiatri, nutrizionisti clinici, psicoterapeuti) non aiuta gli altri professionisti della relazione d’aiuto a intercettare, sostenere ed inviare in modo tempestivo ed efficace.
Il percorso si propone i seguenti obiettivi:
- Conoscere i disturbi alimentari secondo una prospettiva gestaltica e bio-psico-sociale destrutturando gli stereotipi ancora molto diffusi e fornendo competenze in merito a quali segnali osservare e come co-creare un buon contatto.
- Relazione cibo-corpo ed emozioni.
- Eziologia, fattori di rischio e di mantenimento
- Importanza di un lavoro in rete e di una equipe multidisciplinare
- Cosa può fare il counseling in questo delicato ambito: le sue aree di intervento (prevenzione, sensibilizzazione, sostegno alle famiglie, colloquio motivazionale)
Il percorso si snoda in 4 incontri di 4 ore ciascuno, nei quali si integreranno momenti esperienziali e teorici.